Rapporto orale, sintomi e test - Bisogno di un consiglio e un po' di aiuto

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10/02/2021 15:42 - 25/02/2021 11:23 #1 da Francesco08
Buona sera a tutti, sono un ragazzo di 18 anni e scrivo qui perché mi trovo in una situazione molto complessa e sento la necessità di una parola di conforto dal momento che non ho nessuno a cui potrei confidarmi... domenica 7 febbraio ho avuto un rapporto orale da attivo non protetto con un ragazzo che conosco, ma non troppo bene, che mi assicura di stare a posto e di donare sangue, ma di cui non sento di potermi fidare... già dalla sera del giorno successivo ho notato sintomi strani: un forte mal di gola e un terribile dolore al petto, dietro lo sterno. In base a cosa leggo su internet, potrebbe trattarsi di un'infezione di candida all'esofago, una di quelle che ti colpisce solo se sei immunodepresso, e che quindi potrebbe essere uno dei sintomi della cosiddetta infezione primaria causata dal virus dell'HIV. Ho provato lo stesso sintomo 2 anni fa, quando ho commesso lo stesso errore di avere un rapporto orale non protetto... Seneca diceva che errare è umano, perseverare nell'errore è diabolico... come non dargli ragione... è molto più che assurdo, direi folle, che sia caduto nello stesso abominevole errore a distanza di soli 2 anni, dopo che avevo giurato a me stesso che non sarebbe più capitato... non mi soffermo ulteriormente sullo stato di prostrazione psicologica in cui riflettere sulla mia ostinata tendenza all'autodistruzione mi porta, ma preciso solo che in quel caso ricorsi prontamente alla PPE, cosa che non ho fatto questa volta... all'epoca ero minorenne e dovetti coinvolgere i miei in questa storia, ma anche ora non avrei potuto tenerli nascosto una nuova PPE così non ho avuto né la forza né il coraggio di muovermi, aspettando che fosse lo scorrere delle ore a rendere inutile il ricorso alla terapia...  moltissimi dubbi affollano la mia mente: potrebbe questo dolore  al petto essere collegato ad una sieroconversione? E se così fosse, il fatto che 2 anni fa ebbi lo stesso sintomo nonostante la PPE indica il fallimento della stessa? Certo, dopo 2 mesi dalla fine della PPE il test risultò negativo, ma 2 mesi non sono 3, e neanche 6, e il test non l'ho più ripetuto, quasi volessi non avere più nulla a che fare con questa storia, in cui mi sono nuovamente gettato. Ho provato a porre tale quesito e a parlare della nuova situazione in cui mi trovo su un sito di consulti medici, ma non ho ottenuto risposta... Mi chiedo se convenga che faccia un test già ora, senza aspettare la fine del periodo finestra per capire se da 2 anni sono sieropositivo, o se conviene aspettare i fatidici 40 giorni, e poi ripeterlo ancora più in là. E in ogni istante mi chiedo pure se i brividi di freddo che sento siano il segno della febbre che, si sa, arriva durante l'infezione primaria, o se è solo la mia ansia, il mio terrore... mi chiedo se avrà fine questo incubo o se è solo l'inizio... se così dovesse essere mi assumerò le mie colpe e le mie responsabilità, ma come farò a dirlo ai miei genitori? Io sono pronto a sopportarlo, ma loro non tollererebbero assistere alla  mia distruzione... infine, mi dispiace essere stato così lungo e prolisso, ma esprimo tutto il mio più sincero grazie a chi vorrà leggere queste righe, a chi vorrà rivolgermi un aiuto, un consiglio, una parola di conforto, per farmi sentire meno solo... grazie

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12/02/2021 14:23 #2 da LilaMod
Risposta da LilaMod al topic Bisogno di un consiglio e un po' di aiuto
Ciao Francesco08,
riguardo all’episodio di 2 anni fa, tieni presente che le Linee Guida raccomandano di effettuare un test combinato a 45 giorni dal termine della PPE per avere un esito certo e tu hai fatto un test dopo 2 mesi, quindi l’esito negativo è da considerarsi valido e definitivo.
Riguardo al presente, considera che a volte la sieroconversione è asintomatica, mentre altre volte si manifesta una sintomatologia acuta tra i 4 giorni e le 4 settimane successive al contagio, dunque i sintomi che si sono manifestati il giorno successivo al rapporto non lasciano pensare a un’infezione primaria.
La questione più importante e che non hai specificato è se tu abbia ricevuto l’eiaculazione in bocca: la fellatio comporta certamente un rischio, anche se basso, se si riceve sperma in bocca; in assenza di eiaculazione in bocca, il rischio di contrarre l’Hiv attraverso il liquido prespermatico è considerato da alcuni medici un rischio estremamente remoto, mentre per altri si tratta di un rischio esclusivamente teorico e non concreto. Considera che le Linee Guida quantificano il rischio mediano per singola esposizione ad Hiv accertato tra 0-0.04% nel caso di fellatio con eiaculazione in bocca: nel tuo caso non è detto che questa persona avesse l’Hiv e non è chiaro se tu abbia ricevuto l’eiaculazione in bocca.
In ultimo, tieni ben presente che se mai dovessi contrarre l’Hiv, questo non comporterà la tua “distruzione” (parola tua): grazie alle terapie disponibili, l'infezione da Hiv è oggi considerata un'infezione cronica che lascia spazio a progetti di vita personali, lavorativi e familiari, compreso quello di avere figli sani e di invecchiare, al pari della popolazione generale.

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